13 Febbraio 2020

Il time management è la capacità di pianificare, controllare e monitorare il tempo a disposizione in maniera efficace, efficiente e produttiva.

Arrivi a sera con la sensazione di non essere riuscito a fare ciò che ti eri prefissato? Non riesci mai a ritagliarti del tempo per passioni interessi? Hai l’impressione di inseguire il tempo che fugge? Pochi di noi possono veramente dire di essere soddisfatti della loro gestione del tempo: coniugare le scadenze lavorative, la vita familiare, lo sport e le passioni personali è spesso una sfida, soprattutto in alcuni periodi e fasi della vita.

La prima cosa fondamentale da imparare quando si parla di time management è che il tempo non si controlla. Esso scorre inesorabile e non c’è progresso tecnologico umano in grado di aumentare il numero di minuti in una giornata.

Ciò su cui possiamo intervenire è la nostra auto-efficacia, ovvero la capacità di conseguire risultati prefissati all’interno di un certo intervallo di tempo.

Il quiz online sviluppato dalla JC Academy (clicca qui se non l’hai ancora fatto) pone delle domande semplici e immediate, in grado però di farti riflettere su ciò che c’è e ciò che manca nella tua gestione del tempo.

Il nostro quiz online mira a verificare le 5 sub-competenze alla base del buon time management, dalle quali derivano però anche i più comuni errori che tutti noi facciamo.

> Fai il quiz online (meno di 1 minuto)

 

I 5 errori alla base del cattivo time management

 

1) Non fare to do list

Molti di noi pensano di essere sufficientemente bravi da ricordarsi a memoria tutte le cose da fare. In realtà realizzare una to do list, cartacea o digitale, rimane il metodo più efficace per non perdere pezzi per strada. Ma ci sono modi giusti e modi sbagliati di fare to do list: ad esempio, le liste vanno sempre compilate in anticipo, tipicamente la sera prima della giornata in esame e mai sul momento, oppure di fretta.

2) Non assegnare priorità

La to do list ci permette di avere un quadro generale delle attività da svolgere e ne evidenzia numerosità e complessità. Ma come metterle in ordine di priorità? La priorità è frutto di un compromesso tra urgenza, importanza, tempo richiesto per il completamento, disponibilità di altre persone che occorre coinvolgere, impatto sul risultato e altri fattori ancora. Ci sono varie tecniche, anche semplici e intuitive, per definire le priorità.

3) Non conoscere la propria zona di massima produttività

Il corpo umano è una macchina estremamente complessa e ognuno di noi è unico e irripetibile. Siamo anche fatti di abitudini, costumi e piccole “manie”. Ciascuno si concentra meglio in alcune condizioni piuttosto che in altre: similmente al noto concetto di “zona di comfort” esiste anche una zona fisica e mentale in cui la nostra attenzione raggiunge i livelli più elevati e riusciamo a produrre di più. Questa zona di massima produttività è identificata da vari fattori: ambientali, spaziali, temporali… se ancora non sappiamo dire in quale momento della giornata siamo più produttivi, è il momento di cominciare a studiare e ricercare con metodo questa zona di massima produttività.

4) Non saper controllare l’ansia

Come viviamo le scadenze e l’assegnazione di nuovi compiti ci dice molto della nostra relazione con il tempo e con i risultati. Un po’ d’ansia è normale e fisiologica, ci saranno sempre momenti della vita lavorativa e personale di difficoltà: ne facciamo esperienza dai primi anni di scuola, quando il cuore ci batteva forte nel petto ai primi compiti in classe, e la vita altro non è che una successione continua di prove e sfide. E’ decisamente utile aver familiarizzato con l’ansia e conoscere strumenti e metodi per tenerla sotto controllo, nelle occasioni in cui si presenta.

5) Non riconoscere i distrattori 

Si tratta dei peggiori nemici del time management. Sono di vario tipo, umani e tecnologici, interni ed esterni, e proliferano come virus. Si frappongono tra noi e il nostro obiettivo, frammentando la nostra attenzione, rallentando il completamento delle mansioni, riducendo il livello qualitativo dell’output finale. Mapparli e conoscerli è il primo passo per neutralizzarli perché evidentemente alla base della distrazione che deriva da una notifica del cellulare ci sono meccanismi psicologici specifici e diversi dalla procrastinazione per noia.

Richiedi una consulenza gratuita con un time management coach

Hai qualche domanda o curiosità sul time management? C’è qualcosa di quanto scritto sopra che ti ha incuriosito? Vorresti un aiuto nell’identificare i tuoi distrattori principali o un metodo per individuare la tua zona di massima produttività? Un coach della JC Academy è disponibile a realizzare una breve consulenza telefonica gratuita di 15 minuti.

Scrivi una email a info@jcacademy.it condividendo il tuo numero di cellulare ed il tuo quesito e sarai ricontattato.

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